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LA GIOIA

– da Roberto Cerri –

Viviamo tempi non semplici.

Però sia chiaro che lo erano già prima del Coronavirus.

Dovremmo essere sufficientemente lucidi per accorgerci che il Coronavirus ha semplicemente fatto esplodere le innumerevoli contraddizioni con cui abbiamo infarcito il nostro vivere.

Abbiamo considerato “normale” fare ogni cosa tormentati dall’ansia, dalla paura, da una tensione velenosa e feroce che rende impotenti i corpi e fa’ impazzire le menti. Tutto è fatto da qualcuno, in noi, che ignora la Pace e anzi la fugge, che ritiene dannose la Calma, la Serenità, la Gentilezza. Una specie di oscuro gnomo che zittisce sul nascere ogni tentativo di mettere in dubbio la santa verità di una vita miserabile per decreto, la convinzione che la vita sia una condanna da subire, sopportabile solo col massimo degli agi e col minimo di domande.

Come ci siamo ridotti così?

Perché abbiamo accettato senza reagire una visione della Vita così ristretta, feroce, deprimente e ingiusta?

Perché abbiamo creduto senza discutere a tutto quello che i nostri meravigliosi mezzi di “comunicazione” ci hanno instillato giorno dopo giorno con subdola crudeltà, a partire dall’ingenuo “Carosello”, fino alla tragicamente ridicola conta dei morti di questi giorni?

È tutto FALSO!

E di questa falsità abbiamo nutrito la nostra vita in modo cosciente, cadendo sempre più preda di un incantesimo feroce che non ci lascia ormai più respirare per l’angoscia.

Abbiamo perso a poco a poco, ma da quasi venti secoli, la percezione diretta di ciò che è Vero e Sano per la nostra anima ed il nostro corpo, abbiamo delegato la conoscenza ai “sapienti” che, dall’alto dell’indigestione cui sottoponevano le loro menti sfortunate, vomitavano poi le indicazioni su come vivere addosso a noi “inferiori”, che non potevamo far altro che accettarle, ringraziandoli perché dalla loro somma levatura accettavano benignamente di beneficiarci, senza alcun merito nostro, naturalmente.

Come è stato possibile?

Rinchiusi in questa oscura Prigione che noi stessi abbiamo creato e in cui ci siamo rinchiusi da soli, abbiamo creduto possibile costruire un mondo senz’anima, retto solo dalle rigide leggi della ragione non illuminata, che calcola, calcola e sputa leggi e norme che non tengono conto dell’Uomo, ma solo dei mostruosi meccanismi dell’economia, con l’accortezza di aspergere ogni tanto su questa aridità qualche sentimento lacrimevole e qualche goccia di acqua santa per lavarci dei nostri peccati.

Quali peccati?

Secondo i Guardiani della Legge i peccati sono moltissimi, in verità si riducono a uno: ascoltare la voce sottile dell’Anima invece di seguire ciecamente i dettami della Prigione, i quali, beninteso, sono fatti per il nostro bene, ce lo dicono da molti secoli le Chiese e da qualche secolo la Scienza. Tutto è fatto per il nostro bene da esseri “superiori” che ci conoscono e ci amano più di quanto ci conosciamo e ci amiamo noi. Quindi zitti, muti e riconoscenti. Una Società ideale.

Però…però…

L’aria e irrespirabile e si muore a causa di essa. E noi zitti.

L’acqua è inquinata e si muore a causa di essa. E noi zitti.

La terra è piena di veleni e si muore a causa di essi. E noi zitti.

Il clima è impazzito e si muore a causa di esso. E noi zitti.

È “normale” prendere la pastiglia della pressione dopo i cinquant’anni. E noi zitti.

Una parte del mondo muore per il troppo cibo, l’altra muore perché ne ha troppo poco. E noi zitti.

Passeggiare da soli è da incoscienti, diffonde il virus. “Sono degli incoscienti!” gridiamo.

Ecco.

Però..però…

Infelicità e dolore sono soffocanti come non mai. Affari d’oro.

Malattie vere o false sono ovunque. Affari d’oro.

La Morte ci assilla per ogni dove. Affari d’oro.

Multa a pensionato che ha acquistato “solo” tre bottiglie di vino. “Hanno fatto bene!”

Continuo?

Non so cosa ci vorrà ancora per farci capire quale orrenda società abbiamo costruito, se anche da questa lezione usciremo con gli occhi e le orecchie tappate, non oso immaginarlo.

Il mantra ossessivo è sempre lo stesso: tu non sai, perciò io decido per te. Siamo intrappolati in questo meccanismo feroce e il virus ci mette alla mercé dei mostri che abbiamo creato. Possiamo riconoscerli come tali? Sarebbe già qualcosa.

Io però un suggerimento l’avrei.

Se osservo tutta questa massa soffocante di paura, di angoscia, di rassegnazione ad una vita infelice, mi pare di capire che una cosa manca, ed è fondamentale, perché se manca quella manca tutto: la Gioia. Abbiamo rovesciato la Realtà: questo mondo è infelice, per questo non c’è Gioia. Ma potrebbe essere: in questo mondo non c’è Gioia, per questo è infelice!

Inclino per la seconda ipotesi, ma non sto parlando del piacere, né di un’ilarità sciocca e superficiale (ottimi entrambi per rinchiuderci ancora di più nella Prigione). Parlo di quella Forza invincibile che vede, sente e vive la Realtà oltre le immagini, di quel Senso profondo che emerge ovunque non appena lasciamo cadere la paura dell’ignoto. E non è così difficile.

Abbiamo il tempo per provarci. Abbiamo il tempo per sederci e sorridere di tutte le falsità che abbiamo credute vere, di uscire dall’Incantesimo, adesso il tempo c’è. Possiamo sedere e iniziare a respirare, a guardare il teatro delle immagini caotiche che scorrono come fotogrammi impazziti di un film incoerente, sentire il caos delle emozioni contrastanti che suscitano in noi, e scoprire che possiamo evitare di ascoltarle, di seguirle, di credere alla loro realtà. Tutto ciò appare allora un grumo di dolore, strettamente annodato, pensieri ed emozioni che si spalleggiano e si nutrono a vicenda alimentando senza fine la nostra infelicità, la nostra dipendenza, la nostra schiavitù.

Guardare solo, respirarci dentro, portare in questo incubo che irrigidisce e tormenta il corpo qualcosa di vero, finalmente: uno sguardo puro, un respiro spontaneo, un’attenzione tranquilla.

A poco a poco emerge da dietro una Presenza più discreta, ma penetrante, che è come se dicesse: “Ma che roba è?” C’è come un senso di improvvisa Gioia in quel momento, un palpito di Libertà che subito si richiude perché ancora la parte più “razionale” impone il suo peso meccanico a schiacciare il germoglio. Ma, se insistiamo, il germoglio trova la strada e a poco a poco sgretola l’Illusione; se cogliamo il Potere sottile e penetrante di questa Gioia, la sentiamo fiorire a dispetto di tutto, e ciò che prima sembrava ineluttabile appare una costruzione assurda, incoerente, colma di dolore e di morte, perché è la negazione stessa della Gioia e dell’Amore. Se lasciamo che questo Mostro soffochi la Vita e la Gioia che sono in noi saremo tormentati dal Dolore, dall’Impotenza, dall’ineluttabilità di un Destino avverso, perché le Forze più possenti si tramutano in veleno se vengono soffocate e distorte.

È un piccolo germoglio.

Ma cresce, cresce, rompe la roccia, sgretola i bastioni, fiorisce a dispetto di tutto e contro tutto, perché segue solo il suo Sole, non i parti deformi delle menti contorte, né i dettami di una Papa dei Germogli, che lo minaccia di punire il suo peccato di crescere come gli pare. E il suo Potere è immane, guardate cosa può fare un minuscolo virus! Cosa sta sgretolando!

Si può sentirlo ridere nella Gioia della battaglia, dietro la maschera terribile del Dolore.

Per chiarire questo punto e questa affermazione che possono sembrare cinici e irrispettosi, includo questo brano di Sri Aurobindo (1) che tratta dei quattro grandi aspetti della Madre Universale:

“Quattro grandi aspetti della Madre, quattro dei suoi principali poteri e personalità sono stati messi in evidenza nella condotta di questo universo e nelle sue relazioni con il giuoco terrestre. Uno è la personalità di calma ampiezza, di saggezza comprensiva, di benignità tranquilla, di compassione inesauribile, di maestà sovrana e superiore, di grandezza che tutto governa. Un altro personifica il potere di splendida energia e d’irresistibile passione, la disposizione guerriera, la volontà irrefrenabile, la prontezza impetuosa e la forza che scuote il mondo. Il terzo è ardente, dolce e meraviglioso nel profondo segreto della sua bellezza, della sua armonia e del suo ritmo delicato, nella sua opulenza complessa e sottile, nella sua irresistibile attrazione e nella grazia cattivante. Il quarto è provvisto della sua segreta e penetrante capacità di conoscenza intima, di lavoro accurato e senza difetto, di perfezione tranquilla e precisa in tutte le cose. Saggezza, Energia, Armonia, Perfezione sono i diversi attributi, i poteri che i quattro aspetti della Madre portano nel mondo e che si manifestano sotto il travestimento umano dei loro vibhuti (manifestazione fisica, grossomodo), che si fisseranno, secondo il grado d’avanzamento, in coloro che riusciranno ad aprire la loro natura terrestre all’influsso diretto e vivente della Madre. A questi quattro aspetti diamo i grandi nomi di Maheshwari, Mahakali, Mahalakshmi, Mahasaraswati.”

Ed ora sentite cosa dice di Mahakali, l’Energia della Madre:

“Non l’estensione, ma l’altezza, non la saggezza, ma la forza e l’energia sono i suoi poteri particolari. Vi è in Lei un’intensità dominante, una grande passione di forza conclusiva, una divina violenza che si slancia per spezzare ogni limite ed ogni ostacolo. La sua intera divinità balza nello splendore di un’azione tempestosa; essa è per la prontezza, l’operazione immediatamente efficace, il colpo rapido e diretto, l’assalto frontale che tutto sbaraglia. Terribile è il suo volto per l’Asura (forza ostile), pericolosa e spietata la sua disposizione verso coloro che odiano il Divino, poiché è la guerriera dei mondi che mai retrocede davanti alla battaglia. Intollerante della imperfezione, tratta rudemente nell’uomo la cattiva volontà ed è severa per chi si mantiene ostinatamente ignorante ed oscuro; il suo corruccio è immediato e terrificante contro il tradimento, la menzogna e la cattiveria; il malvolere è colpito all’istante dalla sua punizione. Essa non tollera nel lavoro divino l’indifferenza, la negligenza e la pigrizia e fustiga immediatamente, per risvegliare col dolore se ne è bisogno, il dormiglione intempestivo e ritardatario. Gli impulsi rapidi, diritti e franchi, i movimenti senza riserva ed assoluti, l’aspirazione che sale come una fiamma, sono l’andatura di Mahakali. Il suo spirito è indomabile, la sua visione e la sua volontà arrivano in alto e lontano come il volo dell’aquila, i suoi piedi sono rapidi sulla via ascendente e le sue mani si tendono per colpire e soccorrere. Giacché essa è pure la Madre; il suo amore è tanto intenso quanto il suo corruccio, e la sua bontà profonda e appassionata. Allorché le è permesso d’intervenire con tutta la sua energia, spezza in un istante, come senza consistenza, gli ostacoli che immobilizzano l’aspirante o i nemici che l’assalgono. Se la sua collera è terribile per l’ostile, e la veemenza della sua passione penosa per il debole ed il timoroso, è amata ed adorata dal grande, dal possente e dal nobile, poiché sentono che i suoi colpi martellano e trasformano in energia ed in perfetta verità ciò che della loro materia è ribelle, raddrizzano ciò che è falso e perverso ed espellono ciò che è impuro e difettoso. Senza di Lei, ciò che è fatto in un giorno avrebbe preso dei secoli; senza di Lei l’Ananda (Beatitudine) potrebbe essere vasto e grave o dolce, tenero e bello, ma perderebbe la gioia infiammata delle sue più assolute intensità. Alla conoscenza dà potenza conquistatrice; alla bellezza ed all’armonia arreca un movimento elevato e ascendente, ed al lento e difficile travaglio verso la perfezione conferisce un impulso che moltiplica il potere ed abbrevia il lungo cammino. Nulla può soddisfarla che non raggiunga le estasi supreme, le altezze più sublimi, le prospettive più vaste, gli scopi più nobili. Con Lei è dunque la forza vittoriosa del Divino, ed è mediante la grazia del suo fuoco, della sua passione e della sua rapidità che il grande compimento può aver luogo ora invece che più tardi.

Se comprendiamo questo ed utilizziamo il Suo lavoro per sciogliere i nodi che, dentro di noi, impediscono alla Verità di manifestarsi, allora il germoglio cresce.

E se lo lasciamo crescere, se facciamo tacere i pensieri, la Forza cresce, cresce la Visione, cresce la Bellezza di ogni istante, tanto che troviamo Bellezza e Gioia anche nel Dolore, anche nella Difficoltà, anche nell’Ostacolo. Perché QUELLO è presente ovunque, anzi È l’Ovunque.

Non è un’ingenua fiaba, né una follia, è possibile; non solo, ma è l’unica cosa da fare. Qui è il nostro Potere, qui è la nostra Forza, qui è la Vibrazione che può liberarci dall’incubo. Sembra nulla, ed è tutto, al contrario la Prigione sembra tutto e non è nulla.

Sapienti e saccenti, guardiani della Prigione, la Prigione stessa… sono già morti.

“Qualcosa” cresce nei nostri cuori, se ascoltiamo. Qualcosa gioisce dietro la tormenta.

Non chiede che di essere ascoltato, Amato, vissuto. È in noi, è la Vita.

È il Sole del germoglio.

È l’Amore.

4 Aprile 2020, Roberto Cerri

Nota

(1) Sri Aurobindo (1872 – 1950), maestro spirituale indiano e fondatore dello “Yoga integrale”

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